polvere per concentrato e diluente per soluzione infusione. Ogni flaconcino contiene 500 mg di dexrazoxano, ogni ml del prodotto contiene 20 mg di dexrazoxano, previa ricostituzione con 25 ml di diluente
Classificazione IPCS:
priorità C, entro 6 ore
Indicazioni Terapeutiche:
negli adulti per il trattamento dello stravaso di antraciclina
Farmacocinetica:
deve essere somministrato esclusivamente per via endovenosa. La distribuzione nei tessuti è rapida. I livelli più alti del composto progenitore inalterato e del prodotto idrolizzato si osservano nel fegato e nei reni. Circa il 2% del dexrazoxano si lega alle proteine. Dexrazoxano subisce un processo di idrolisi intracellulare prima nei suoi due prodotti intermedi e poi nella forma a due anelli aperti (ADR–925) che ha una struttura simile all’EDTA ed è un forte chelante del ferro e dei cationi bivalenti come gli ioni calcio. L’emivita di eliminazione iniziale è di 0,18–1 ora (media 0,34 ore) mentre quella di eliminazione terminale 1,9–9,1 ore (media 2,8 ore). Il recupero urinario totale del dexrazoxano invariato è del 34–60 %. La clearance potrebbe essere ridotta nei pazienti con una bassa clearance della creatinina.
Meccanismo d'Azione:
ha due meccanismi d’azione principali:
- la chelazione del ferro, specialmente attraverso il suo metabolita ad anello aperto, riduce lo stress ossidativo ferro–dipendente che causa la cardiotossicità indotta dalle antracicline.
- l' inibizione della topoisomerasi II.
Non è noto in che misura ciascuno di questi meccanismi contribuisca all’effetto preventivo sulla distruzione tissutale conseguente allo stravaso di antraciclina.
La proprietà chelante è probabilmente anche responsabile di un aumento dell’escrezione urinaria di ferro e zinco e di una riduzione della concentrazione sierica di calcio.
Preparazione e Diluizione:
prima dell’infusione, la polvere deve essere ricostituita con 25 ml di diluente per produrre una concentrazione di 20 mg di dexrazoxano per ml di acqua sterile. Il concentrato è leggermente giallastro. La soluzione ricostituita deve essere poi diluita ulteriormente nella parte rimanente di diluente Savene. Prestare attenzione durante la ricostruzione e la diluizione e adottare le consuete procedure per la corretta manipolazione dei medicinali citotossici. Dopo la ricostituzione e la diluizione: la stabilità chimica e fisica è per 4 ore se la preparazione viene conservata a una temperatura compresa tra 2 e 8 °C.
Posologia:
per uso endovenoso, previa ricostituzione e diluizione. Il trattamento deve essere somministrato una volta al giorno per 3 giorni consecutivi. La dose raccomandata è: per il primo giorno 1.000 mg/m²; il secondo giorno 1.000 mg/m²; il terzo giorno 500 mg/m². La prima infusione deve iniziare il prima possibile e, in ogni caso, entro le prime sei ore dall’evento. Il trattamento del secondo giorno e del terzo giorno deve iniziare entro 24 ore dalla prima somministrazione, alla stessa ora del primo giorno (+/– 3 ore). Per i pazienti con una superficie corporea superiore a 2 m², la singola dose non deve mai superare i 2.000 mg.
Note:
il medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
Precauzioni:
se la polvere o la soluzione viene a contatto con la pelle o con le mucose, lavare immediatamente e accuratamente con acqua.
Il prodotto non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità ai requisiti di legge locali.
- Insufficienza epatica: non c’è esperienza sull’uso in pazienti con ridotta funzione epatica ed il suo impiego in questi pazienti non è pertanto raccomandato.
- Insufficienza renale: l’uso del trattamento in questi pazienti non è raccomandato. Una ridotta funzione renale può comportare un’inferiore velocità di eliminazione e un’esposizione sistemica prolungata.
- Anziani: Il profilo di sicurezza e di efficacia del farmaco non è stato studiato e l’uso in questi pazienti non è raccomandato.
- Popolazione pediatrica: sicurezza e l’efficacia nei bambini al di sotto dei 18 anni non è stata stabilita e non ci sono dati disponibili.
Gravidanza ed Allattamento:
Le donne in età fertile devono fare uso di un contraccettivo efficace durante il trattamento e informare subito il medico in caso di gravidanza. Dexrazoxano possiede una certa attività mutagena, gli uomini trattati con dexrazoxano devono essere avvisati di non fare figli durante il trattamento e per 3 mesi dopo l’interruzione del trattamento e/o devono fare uso di misure contraccettive efficaci durante lo stesso periodo di tempo. Non vi sono dati riguardanti l’uso del dexrazoxano in donne in gravidanza. Dexrazoxano può avere effetti dannosi sul feto se somministrato a donne in gravidanza. Sono Dexrazoxano non deve essere somministrato a donne in gravidanza, se non in caso di assoluta necessità. Non è noto se il dexrazoxano venga escreto nel latte umano. A causa del potenziale di reazioni avverse gravi nei bambini allattati al seno esposti al dexrazoxano, le madri devono interrompere l’allattamento al seno durante la terapia.
Controindicazioni:
ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; donne in età fertile che non usano misure contraccettive; donne che allattano al seno; soggetti che hanno effettuato in concomitanza vaccino contro la febbre gialla, non utilizzare in età pediatrica.
Effetti Collaterali:
le reazioni avverse riscontrate negli studi clinici sono risultati dipendenti dal dosaggio. Le reazioni avverse più comuni sono nausea/vomito, soppressione midollare (neutropenia, trombocitopenia), reazioni nel sito dell’iniezione, diarrea, stomatite e aumento delle transaminasi epatiche (ALT/AST). Tutte le reazioni avverse osservate erano rapidamente reversibili. Vertigini, sonnolenza e sincope sono state riscontrate in pochi pazienti, per questo si ritiene che Dexrazoxano abbia un’influenza limitata sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.
Conservazione:
Conservare a temperatura inferiore a 25 °C. Conservare i flaconcini e i flaconi nell’ imballaggio esterno per tenerli al riparo dalla luce.
U.O. FARMACIA OSPEDALIERA DAL LUNEDI' AL VENERDI' 8 -17.30
SABATO 8 - 13.30 francesca.tombari@aosp.bo.it 0512143904 0516364897 0512144859 Giorni di chiusura della Farmacia Ospedaliera Orari di chiusura della Farmacia Ospedaliera Negli orari di chiusura della Farmacia Ospedaliera contattare la portineria dell' Azienda Ospedaliero-Universitaria al numero H24 indicato per attivare il Farmacista reperibile di turno.
Dipartimento Farmaceutico U.O. Farmacia Ospedaliera e Territoriale b.quarta@ospfe.it 0532/238130 0532/238022 0532/239000 Il numero telefonico H24 è disponibile tutti i giorni durante l'apertura e chiusura del Servizio di Farmacia. Richiedere del farmacista di turno.
Medici
Roberto Zoppellari
Direttore Dipartimento Emergenza zpr@unife.it 0532-236591
Utilizziamo i cookies per assicurarti la migliore esperienza sul nostro sito. Per saperne di più, accedi alla nostra Privacy Policy. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti all’utilizzo dei cookie.Ok