Nome Commerciale:
Desferal
Principio Attivo:
Deferoxamina mesilato
Formula Chimica:
Ac.N-[5-[3-[(5-aminopentil)-idrossicarbamoil]propionamido]-pentil]-3-[[5-(N-idrossiacetamido)pentil]carbamoil]propionidrossamidico, mono metan sulfonato.
Forma Farmaceutica:
- Desferal 500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile: un flacone a tappo perforabile contiene deferoxamina mesilato 50 mg, una fiala solvente contiene acqua per preparazioni iniettabili 5ml;
- Desferal 2 gr/20 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile: un flacone a tappo perforabile contiene deferoxamina mesilato 2 gr, una fiala solvente contiene acqua per preparazioni iniettabili 20ml.
Classificazione IPCS:
- efficacia provata ed universalmente riconosciuta, disponibile entro 2 ore (1B) [nelle intossicazioni da ferro]
- di uso comune ma di efficacia non ancora provata, disponibile entro 6 ore (2C) [nelle intossicazioni da alluminio].
Indicazioni Terapeutiche:
Intossicazioni da ferro, emocromatosi, emosiderosi, intossicazioni da alluminio, encefalopatie da dialisi.
Farmacocinetica:
La deferoxamina è rapidamente assorbita dopo somministrazione intramuscolare o sottocutanea. In soggetti sani si sono registrati picchi di concentrazione plasmatica di 15,5 mol/l (8,7 gr/ml) 30 minuti dopo iniezione intramuscolare di 10 mg/Kg di deferoxamina. Dopo un’ora dall’iniezione, il picco della ferriossamina (composto di chelazione tra Fe3+ e deferoxamina) è 3,7 mol/l. L’eliminazione di deferoxamina (DFO) e ferriossamina (FO) è bifasica: la prima fase è rapida (DFO ha emivita di 1 ora, FO ha emivita di 2,4 ore), la seconda fase è lenta (emivita di 6 ore per entrambe). In pazienti con emocromatosi e con insufficienza renale le concentrazioni sono risultate 7,0 mol/l per la FO e 2-3 mol/l per l’alluminossamina.
Meccanismo d'Azione:
La deferoxamina è un chelante che forma complessi con Fe3+ e Al3+ trivalenti, mentre ha meno affinità per gli ioni bivalenti come Fe++, Cu++, Zn++, Ca++. Grazie a queste sue proprietà chelanti, Desferal può formare un complesso ferriossamina sia con il ferro libero che con quello contenuto nella ferritina e nell’emosiderina; non mobilita però il ferro contenuto nella transferrina, nell’emoglobina, nei citocromi, nelle catalasi e nelle perossidasi. Può mobilitare anche l’alluminio legato ai tessuti formando il complesso alluminossamina. Sia l’alluminossamina che la ferriossamina sono escrete completamente con le urine e con le feci, ciò comporta la riduzione dei depositi patologici di ferro e di alluminio.
Preparazione e Diluizione:
Vedere “posologia e modalità di somministrazione”.
Posologia:
- Intossicazione marziale acuta: si usa DESFERAL® in associazione a lavanda gastrica, induzione del vomito, controllo dello shock e correzione dell’acidosi. Somministrare 5-10 gr di DESFERAL® per os dopo la lavanda gastrica per legare il ferro non ancora assorbito nel tratto gastrointestinale (procedura di dubbia efficacia); per chelare quello già assorbito si somministra DESFERAL® i.m. o e.v., la dose e la via di somministrazione dipendono dalla severità dell’intossicazione. Se il paziente è normoteso si somministra deferoxamina i.m. una dose singola:
- adulti: 2 gr
- bambini: 1 gr
- anziani: non indicazioni specifiche.
- Se il paziente è in stato di collasso cardiovascolare si somministra deferoxamina e.v.*:
- adulti: 90mg/Kg e.v. in 8 ore ad una velocità massima di 15 mg/Kg/ora per un massimo di 3 somministrazioni e riducendo poi la dose dopo 4-6 ore, in modo che la quantità non superi gli 80 mg/Kg/24ore. Se l’intossicazione è grave si può somministrare fino a 37,1 gr in 52 ore senza apparenti effetti collaterali.
- bambini: 50 mg/kg/dose ogni 6 ore oppure 90 mg/Kg in infusione e.v. in 8 ore a velocità non superiore a 15 mg/Kg/ora per un massimo di 3 somministrazioni.
- anziani: non indicazioni specifiche.
Posologia ed indicazione non presente in scheda tecnica, per quanto riguarda lo stato di collasso cardiovascolare.
- Accumulo cronico di ferro:
- adulti/giovani: lo scopo è raggiungere un equilibrio del ferro per prevenire l’emosiderosi.
- anziani: lo scopo della terapia chelante è quello di ottenere un bilancio negativo del ferro per ridurre lentamente gli aumentati depositi di ferro e prevenirne gli effetti tossici.
- bambini: lo schema posologico deve essere adattato all’entità personale del cario di ferro. Si deve usare la dose minima efficace nel negativizzare il bilancio del ferro individuale che in genere corrisponde a 20-40 mg/Kg di peso con infusioni 3-5 volte alla settimana se il carico di ferro è minimo.
- Accumulo di alluminio in pazienti con insufficienza renale terminale:I complessi Desferal-Fe e Desferal-Al sono dializzabili per cui la loro eliminazione può essere aumentata con la dialisi: somministrare 1-4 gr di Desferal per settimana in pazienti con emodialisi o emofiltrazione di mantenimento. In pazienti con modesto accumulo di alluminio si somministra 1gr di Desferal e.v. durante le ultime 2 di ogni terza dialisi. In pazienti in dialisi peritoneale continua o ciclica continua si somministra 1-1,5 gr di Desferal 1-2 volte/settimana i.m. o infusione e.v. lenta o sottocutanea lenta o intraperitoneale.
Note:
In soluzione si deteriora facilmente.
Precauzioni:
In pazienti con accumulo patologico di ferro, il Desferal può favorire infezioni da Yersinia enterocolitica e Yersinia pseudotubercolosis, nonché setticemia, perciò se compaiono febbre, enterocolite, enterite, faringite, dolore addominale, occorre sospendere il trattamento ed effettuare idonei test e istituire la terapia adeguata, dopodichè il trattamento con Desferal può essere ripreso. Desferal può provocare attacchi epilettici in pazienti con encefalopatia alluminio-correlata a causa probabilmente dell’aumento violento dell’alluminio in circolo. Per prevenire questo fenomeno è utile un pretrattamento con Clonazepam.
- insufficienza renale: procedere con prudenza in quanto il complesso Desferal-metallo viene eliminato principalmente con le urine; è bene accelerare la sua eliminazione con la dialisi.
- insufficienza epatica: non indicazioni specifiche. - insufficienza cardiaca: da usare con cautela poiché tra gli effetti collaterali sono indicati turbe cardiovascolari come ipotensione, shock, aritmie cardiache.
Gravidanza ed Allattamento:
Desferal si è verificato teratogeno nella sperimentazione su animali, e mutageno nella sperimentazione in vitro, per questo motivo esso non deve essere somministrato durante la gravidanza a meno che non sia di vitale necessità. Non è noto se passi nel sangue materno.
Controindicazioni:
Ipersensibilità già nota verso il farmaco, grave insufficienza renale o anuria, nei casi in cui non si possa ricorrere a dialisi.
Effetti Collaterali:
Reazioni cutanee allergiche, reazioni anafilattiche, irritazione a livello del sito di iniezione, disturbi della visione e dell’udito, alterazioni della funzionalità epatica e renale, ipotensione, shock, aritmie cardiache, turbe neurologiche, crampi muscolari, febbre. A dosi superiori a quelle indicate sono stati riportati disturbi della visione e dell’udito, tachicardia, ipotensione e disturbi gastrointestinali.
Conservazione:
Conservare a temperatura non superiore ai 25°C e al riparo dalla luce. Una volta uniti polvere e solvente in ambiente asettico, il prodotto va utilizzato entro 3 ore.