Nome Commerciale:
Atropina solfato
Principio Attivo:
Atropina solfato 1 mg
Formula Chimica:
solfato di bis(1R,3R,5S)-3-[(RS)-(3-idrossi-2-fenil-propionil)ossi]-8-metil8-azabiciclo [3.2.1]ottano
Forma Farmaceutica:
Fiale da 1 ml contengono: atropina 1 mg (principio attivo), sodio metabisolfito 0,5 mg, acido ascorbico q.b. a pH 3, acqua p.p.i. q.b. a 1 ml eccipienti). Soluzione sterile iniettabile
Classificazione IPCS:
Efficacia provata ed universalmente riconosciuta, disponibile entro 30 minuti (1A)
Indicazioni Terapeutiche:
Avvelenamento da esteri organofosforici e carbammati (sindrome colinergica). Avvelenamento da Amanita muscaria o da parasimpaticomimetici (muscarina, betanecolo, carbacolo). Controllo della brachicardia nell’avvelenamento da digitale e beta-bloccanti
Farmacocinetica:
Dopo iniezione endovena si raggiungono concentrazioni massime che decadono entro 10 minuti: l’attività terapeutica compare rapidamente e dura circa 5 ore. Il legame con le proteine plasmatiche è del 50%. Viene metabolizzata a livello epatico ed escreta a livello renale (80-90% della dose); emivita 2-4 ore
Meccanismo d'Azione:
E' un’antagonista competitivo per il legame con i recettori muscarinici dell’acetilcolina e di altre molecole dotate di attività muscarinica
Preparazione e Diluizione:
vedere “posologia e modalità di somministrazione”
Posologia:
- Adulti:
o nell’intossicazione da Amanita muscaria o da colinomimetici: somministrare 0,5-1 mg endovena, da ripetere al bisogno.
o nell’avvelenamento da anticolinesterasici: all’inizio 0,5-2 mg ripetuti ad intervalli di 3-8 minuti fino alla scomparsa dei sintomi, 1-2 mg/ora in infusione continua.
o nella brachicardia: dosi iniziali di 0,5-1 mg, da ripetere al bisogno.
- Bambini: 0,01-0,05 mg/kg endovena ripetibili. Ogni 2-5 minuti.
- Anziani: non raccomandazioni specifiche.
* Posologia non presente in scheda tecnica, per quanto riguarda i bambini.
Note:
Pazienti gravemente intossicati da esteri organo-fosforici possono necessitare di dosi elevate di atropina (fino a 100 mg nell’arco di alcune ore o di alcuni grammi nell’arco di qualche giorno) al fine di raggiungere un’adeguata antropizzazione (assenza di secrezioni, specialmente a livello bronchiale). Un’atropizzazione pronta e immediata è di primaria importanza nell’avvelenamento grave da esteri organofosforici. Il dosaggio deve essere individuato per ogni singolo caso, in base alla clinica ed alla risposta del paziente. La soluzione deve essere iniettata lentamente; nell’impossibilità può essere somministrata via endotracheale o intraossea. In casi di grave avvelenamento, in cui l’atropizzazione può essere richiesta per alcuni giorni, è preferibile somministrare l’atropina per infusione continua
Precauzioni:
Cautela nei pazienti pediatrici, geriatrici, debilitati, ileostomizzati, colonstomizzati, ipertiroidei, con patologie renali ed epatiche, ischemia acuta del miocardio, malattie coronariche.
-Insufficienza epatica: non raccomandazioni specifiche.
-Insufficienza renale: non raccomandazioni specifiche.
Gravidanza ed Allattamento:
Limitare l’uso in gravidanza perché i suoi effetti si ripercuotono sul cuore del feto, per quanto riguarda la teratogenicità si colloca nella categoria C delle “pregnancy risk categories” della FDA
Controindicazioni:
pazienti con ipertrofia prostatica, ileo paralitico o stenosi pilorica nei quali l’atropina può portare ad un’occlusione, glaucoma ad angolo stretto, reflusso esofageo, colite ulcerosa, uropatie ostruttive, miastenia grave, ipersensibilità ad anticolinergici. Il prodotto contiene metabisolfito, questa sostanza può provocare nei soggetti sensibili o asmatici, reazioni di tipo allergico e attacchi asmatici. I celiaci possono utilizzare il prodotto. Stante la gravità dell’intossicazione per cui è indicata l’atropina, è da valutare attentamente il rapporto rischio-beneficio.
Effetti Collaterali:
Bradicardia transitoria seguita da tachicardia, con cardiopalmo e aritmie, blocco atrio-ventricolare, stimolazione della minzione ma incapacità di urinare, crisi ipertensive, angina, disorientamento, disfunzioni della memoria, reazioni psicotiche, sedazione, convulsioni, coma, ileo paralitico, stipsi, dolore retro sternale che può essere causato da un aumento del reflusso gastrico, disfunzioni sessuali, inibizione della secrezione dell’ormone della crescita, midriasi, variazioni della pressione endooculare, reazioni di tipo anafilattico, ototossicità
Conservazione:
Temperatura ambiente, in contenitori ben chiusi e al riparo dalla luce